giovedì 31 ottobre 2013

Oggi, un altro giorno

Domani è la solennità dei santi. Ieri, finalmente, ho conosciuto il signor Salvatore. Sono contenta di cominciare questo lunedì: l'orario non è pesante e aiutare una persona è una cosa meravigliosa. Rendersi utile, suscitare il sorriso in una persona riempie il cuore di speranza. Sono giornate così strane, sento la felicità invadere il mio cuore, lentamente, come se fosse sangue che scorre nelle vene, riscaldandoti. Ultimamente mi reco al cimitero spesso. Sento l'esigenza di ritrovarmi ai piedi della tomba di mio papà. Il cimitero è più frequentato recentemente: tanta gente viene a mettere a posto le tombe dei loro cari. A volte mi chiedo se meditano sulla morte, spesso si pensa che a noi non accadrà mai, eppure incombe nelle nostre esistenze come il fatto più certo della nostra vita. Non può essere altrimenti. Anche stare al cimitero mi dà tanta pace nel cuore. Ho promesso a mio padre che se lui mi avrebbe aiutato a trovare un lavoro, gli avrei offerto una santa messa con i miei soldi. Quante volte sprechiamo il nostro tempo ad odiare, a raccontare menzogne, a farci del male, e troppo poco lo impieghiamo per amare e ricreare il nostro spirito, ovvero la nostra parte eterna.

mercoledì 23 ottobre 2013

la vera gioia


Allerta 1 e preghiera

Oggi allerta 1. Il cielo è cupo ma la pioggia non ha fatto ancora capolino. Forse è per questo che ho passato una notte un po' agitata, il dolore al nervo della spalla si è fatto sentire intensamente. Non sono riuscita a prendere sonno immediatamente. Sentivo i passi degli inquilini del piano di sopra. Forse anche loro non riuscivano a prendere sonno. Poi, finalmente, sono scivolata in un sonno pieno di sogni strani ma con un senso logico. È per questo motivo che non ero al massimo quando mi sono alzata... Ieri sera mi sono coricata con 144 e dopo la colazione ero a 488... Forse è stato davvero il tempo. La mia povera schiena mi doleva: il dolore s'irradia fino alle costole. Ormai sono due mesi abbondanti che ho questo dolore. Per la prima volta nella mia vita ho chiesto alla Madonna un po' di salute. Di solito non lo chiedo mai. Chiedo la forza, continuo a fare quello che faccio di solito, ma adesso quel dolore mi sta sfiancando. È che non mi lascia dormire tranquilla... Ho recitato allora un rosario intero, con i venti misteri, alla Madonna chiedendole proprio la grazia della salute e un lavoro. Ci crederete o no, mi ha risposto subito: ho ricevuto un sms che m'informava che avrei cominciato il 4 novembre con quell'anziano. Più tardi è arrivata mia mamma con un appuntamento gratis con la neurochirurga la quale le ha detto che mi avrebbe dato qualcosa. Il bello è che ho meditato proprio sull'importanza della preghiera, provare per credere!

sabato 19 ottobre 2013

Giornate così...

Oggi è una giornata nuvolosa, bigia. Si sta avvicinando a grandi passi il mese di novembre, il mese dei morti. Speravo che venisse anche il freddo, non so per quale motivo mi piacciono molto l'inverno e la pioggia. Quelle giornate bigie che intristiscono molta gente, nel mio cuore, creano un'atmosfera bellissima di protezione, attesa e gioia. Strano ma così. Non ho ancora ricevuto risposta per il lavoro da quell'anziano: siccome ci sono molte persone che si occupano del caso, la faccenda è slittata oltremodo. Forse è stato meglio così, altrimenti non avrei cercato oltre e invece ho mandato tanti altri curricula tramite internet: mi ha risposto un'azienda che risiede vicino a dove abito e per un posto niente male. Vedremo cosa accadrà, non posso aspettare in eterno una risposta per sole due ore al giorno.
A parte questo nella mia mente s'affollano mille pensieri. Talvolta quando esco, mi sfiorano la mente, giocano con lei, la riportano ad un tempo andato. Non ho così tanta nostalgia da voler rivivere il mio passato, sono contenta dell'età che vivo e, in queste riflessioni, mi ritrovo piena di ottimismo, senza smarrimento, rimpianti. Tuttavia, nonostante questa serenità di fondo, alcune volte ritorno al passato e, tutto ad un tratto, mi ritrovo in un futuro strano, intriso di meditazioni profonde che conducono il mio cuore ad interrogarsi sulle grandi domande della vita.
Ieri ho visto A., una mia cara amica del passato che ho ritrovato in questo presente strano, intrigante e allettante. Lei, indubbiamente, fa rivivere i ricordi del passato, abbiamo riso come una volta, ritrovato parole che ci hanno avvolto come un balsamo delizioso e tonificante. Non abbiamo fatto grandi cose, ma sono stati momenti che oserei definire magici.
Tali attimi sono stati accompagnati dalla presenza costante di mio padre, una presenza ovviamente invisibile, ma piena di pace e gioia...
Ultimamente infatti spesso mi viene in mente il cimitero, il pensiero che la vita su questa terra non è eterna ma è un attimo, un soffio. La Bibbia la definiva come il fiore di campo che spunta al mattino e avvizzisce la sera. Sì, è un attimo, un respiro che si perde nel tempo... Eppure l'immagine del cimitero mi rimanda all'icona dell'eternità della vita e m'ispira fiducia, desiderio di raggiungerla presto, sebbene con un po' di timore... Riflessioni profonde allora attanagliano il mio cuore... Mio papà ha già fatto questo salto verso l'eternità...

giovedì 10 ottobre 2013

Dall'aurora io cerco te


Esperienze di lavoro


È da tanto che non scrivo su questo blog, ma mi sono accadute tante cose! Troppo tempo senza lavoro, non che fossi scontenta, però avevo veramente bisogno di fare qualcosa. Di tanto in tanto mi veniva in mente il settembre dell'anno scorso quando avevo cominciato a fare la badante a quella signora così carina e simpatica. Era piacevole stare con lei: di origine inglese, parlava volentieri di tante cose. Si interessava di tutto. Come orari era un po' pesante, però, nonostante tutto non sono mai andata veramente mal volentieri. Certo, purtroppo la mia salute era quella che era e non avere un giorno di riposo ha influito leggermente. Gli unici momenti un po' “difficili” erano quando di venerdì dovevo fermarmi per il fine settimana. Per il resto andavo di buon grado. Era una gioia varcare quella porta ed essere sempre accolta da un sorriso. Gli anziani hanno molto da insegnare, la loro esperienza è un tesoro prezioso. La signora si è ripresa presto e purtroppo ho dovuto lasciare quella famiglia splendida. Poi, più niente. Ho mandato tanti curriculum, soprattutto quando il concorsone scolastico era finito, ma non ho avuto alcuna risposta. Ho passato qualche giorno difficile, ma attraverso la preghiera intensa e la partecipazione alla santa Messa, sono riuscita a superarli. Piena di speranza, talvolta troppo, ho aperto a caso l' Ufficio Divino nella parte delle date in cui si commemorano i santi, ovviamente dopo aver pregato e chiesto la grazia di farmi conoscere la data in cui avrei trovato un lavoro. 17 settembre. È uscita quella data. Speravo fosse nella scuola, ma, passati i primi di settembre, ho pensato nuovamente agli anziani. Sorpresa! Considerando che tramite internet mandavo ogni giorno parecchi curriculum al giorno, non mi ricordavo di certo il nome delle varie aziende contattate. Il 16 settembre suona il cellulare: era per un colloquio conoscitivo. Il telefono era squillato più volte e, in verità c'è stato anche un malinteso. Dio ha messo le cose così in modo che conoscessi queste nuove persone. Il giorno dopo ho sostenuto il colloquio e, per le condizioni che mi hanno esposto e che non rivelo per non mettere nei guai l'azienda in quanto in seguito si sono rivelate delle bufale, ho deciso di imbarcarmi in una nuova esperienza: il lavoro porta a porta. Si rappresentava un marchio prestigioso ed onesto e quindi ho deciso di fare questa prova. I giorni precedenti sentivo dentro il cuore aleggiare un'aria di attesa che è sfociata in quest'opportunità. Era un ambiente decisamente maschile ma per me si è rivelato facile da affrontare. Mi sembrava di conoscerli fin dall'inizio, ero l'unica donna. L'unica cosa era che non riuscivo a fare contratti. Insistevo un po', sopportavo le porte in faccia, ma avevo capito da subito che non sarei mai riuscita ad estorcere un contratto senza il pieno consenso del cliente. L'ambizione, i soldi, su cui facevano leva i manager, su di me non attecchivano. Per me era importante ciò che pensava il cliente, le sue scelte. Il rispetto delle sue scelte era per me fondamentale. In seguito ho scoperto il resto e perciò ho deciso di lasciare. Loro pensavano che non riuscissi a sopportare le porte in faccia, ma non era quello, perché alcuni aprivano e mi facevano entrare, si parlava: era che per me l'onestà è un punto fondamentale. Lasciato quel lavoro mi si è presentata un'altra opportunità forse più consona al mio carattere e vocazione: aiutare un anziano. È in cantiere, domani dovrei andare a conoscerlo, ma già penso che se il tutto andrà in porto, sarà una nuova e buona opportunità.